sala prelievi

06 Ott “Donate il sangue e gasatevi di farlo!” – Proposte di marketing per AVIS

Chi dona il sangue dovrebbe essere più esibizionista (o social). (TWITTA)

Donare dovrebbe diventare un gesto più divertente e sociale, e avere priorità su tanti altri argomenti. Portando un esempio, se postate su Facebook la foto della vostra cena, della rimpatriata con gli amici, del fantastico tramonto, ricordatevi anche di caricare la foto del buffet post donazione. 

L’AVIS si presta bene a logiche di marketing e comunicazione, su queste ci lavora da anni.
Uno degli obiettivi di questa associazione è quello di venire incontro alla crescente domanda di sangue, tradotto: aumentare il numero di donatori; per far questo è necessario convincere le persone a diventarlo. Persuadereavis sala prelievi pranzo

L’Avis di Arcade, dove sono stato questa mattina, è uno dei più attivi a livello provinciale;  la cosa non mi stupisce: lo staff affiatato, c’è un un clima disteso e sereno. Sembra di essere al bar.

STRATEGIA
Nella formulazione di una strategia di maketing per AVIS, io partirei da questo (provocatorio?) assunto: altruismo e generosità non sono tutto.

LUOGHI DI RITROVO
I centri di prelievo a livello locale sono sei veri e propri luoghi di ritrovo e socializzazione, quasi delle comunità; vai li a farti due chiacchiere, berti un caffè, incontrare quei 2-3 amici che non vedi da settimane e, quasi dimenticavo, donare il sangue.
Secondo me la chiave del successo di AVIS, sui cui andare a investire, sta li. Nel passaparola di paese, nell’affinità con il luogo della donazione, nei rapporti di amicizia, nell’amico che ti propone di andare a donare domani, dicendoti che ci sarà anche Tizio e Caio. Che donare sia cosa buona e giusta, lo sappiamo tutti. Ma è la leva più efficace per convincerci a farlo?

Chi è donatore dovrebbe farlo sapere ad amici e conoscenti, senza remore, anche attraverso i social network, senza paura di mostrarsi e sembrare esibizionista. Penso sia una delle cose di cui gasarsi più genuine che ci sia.

Veniamo alle considerazione e proposte che mi sono venute in mente questa mattina. Avvertimento: da prendere con le pinze.

Se fosse per me:

eliminerei il colore rosso da qualsiasi immagine e comunicazione dell’AVIS.
Sarò esagerato, ma trovo insensato e un po’ ingenuo utilizzare il rosso, un colore che evoca il sangue, per promuovere l’AVIS. nuvola rossa avis

In questa sede vorrei dire due parole sull’iniziativa Nuvola Rossa, la comunità dei sostenitori della donazione del sangue. Non voglio sminuire questa brava gente, immagino che abbiano effettuato i test e le ricerche del caso, ma caspita, a sentirlo sembra il titolo di un bizzarro film horror; la scelta del colore rosso acceso poi, mi ricorda uno spargimento di sangue, che associandolo all’azione promossa, potrebbe essere il mio. Ok, la grafica e lo stile è giovane e cool, ma a mio parere bisognerebbe tener presente che lo scopo non è fare una cosa cool e giovanile, lo scopo è persuadere i giovani, sensibilizzarli, spingerli a muovere il culo per andare a donare. Quella campagna secondo me ha persuaso solo chi doveva approvarla. La mia vuole solo essere una critica costruttiva da studente, mi rendo conto che a parole siamo tutti bravi.

Secondo me ci sono molte altre cose su cui far leva: la socialità, il tornaconto personale, il mutuo soccorso, metafore e analogie con altri campi della vita, ecc ecc.

renderei la donazione un’attività ludica.
Perché non trasformare esplicitamente il centro donazioni in un vero luogo di socializzazione?
Iniziando con l’organizzare donazioni a tema: la porchettata, il paella lunch, il torneo di scopone scientifico. 🙂 Chiamando degli ospiti VIP. Magari cercando di giostrare il programma degli eventi per venire incontro ai gusti delle diverse fasce d’età dei donatori.

cambierei qualche nome dalle tristi evocazioni.
Primo su tutti: SALA PRELIEVI. Troppo ospedaliero, tecnico, decisamente poco poetico. Già leggendo questo cartello ti passa la voglia di donare, sembra di andare al patibolo. Io proporrei di sostituirlo con qualcosa del tipo: LOUNGE ROOM, SALA EROI, SALA DEI VALOROSI. (brainstorming eh, mi sono lasciato andare :D)

Riflessione aggiuntiva, inserita post pubblicazione: questa del cambio nome forse non è una buona idea. Mi spiego, stiamo comunque parlando di un’azione delicata e medica. Il donatore ha bisogno di sentirsi rassicurato e in un luogo sicuro, con gente preparata. I nomi tecnici potrebbero tranquillizzare e contribuire a trasmettere un senso di sicurezza e affidabilità. Sarebbe interessante approfondire questo punto attraverso una ricerca sul campo.

sala prelievi eroi

Eliminerei la parola sangue, la parola dolore, il braccio pronto a donare e la figura del cerotto.

aggiornerei un po’ l’arredamento.
Televisioni sui lettini, poltroncine e letti di design (alcuni già lo fanno credo). Insomma, dissociare il centro donazioni dall’immagine triste e dolorosa dell’ospedale.

– alla sede di Arcade ho proposto di aprire una pagina Facebook così da poterci registrare quando andiamo a donare 🙂 (step successivo: Foursquare)

Concludo così: Andate a donare. Aiutate il prossimo e voi stessi. …al punto ristoro si mangia pure gratis e bene.

Francesco Favaro
favaro.france@gmail.com

Laurea Magistrale in Marketing e Comunicazione. Attualmente sono Marketing Assistant in SodaStream Italia. Leggo molti saggi e manuali, per il desiderio di capire di più, e più a fondo. . Osservatore. Profilo Google +

2 Comments
  • Stefania
    Posted at 13:24h, 07 Ottobre Rispondi

    Secondo me potrebbe essere interessante un sistema che ti permette di far sapere agli amici che hai appena donato il sangue, tramite tweet oppure anche con Foursquare come accennavi a fine articolo!

    • Francesco Favaro
      Posted at 14:19h, 07 Ottobre Rispondi

      Decisamente d’accordo con te! meno pubblicità progresso e più app e iniziative social 🙂

Post A Reply to Francesco Favaro Cancel Reply